Migliorare la memoria: tecniche e consigli utili

Siete nel pieno dello studio “matto e disperatissimo” e avete paura di non riuscire ad immagazzinare tutte le nozioni acquisite? Questo è l’articolo che fa per voi.
sviluppare la memoria
Lo staff dell’Università online Niccolò Cusano di Siracusa, infatti, ha intenzione di fornire alcuni consigli riferiti a come migliorare la memoria.

Si tratta di dritte utili che devono essere praticate a lungo e con costanza per arrivare a risultati apprezzabili; e non sono solo consigli riferiti al metodo di studio ma più ampi – che spaziano dal sonno all’alimentazione.

Come aumentare la memoria: ecco gli esercizi di potenziamento

Dunque, se siete arrivati fin qui vuol dire che avete davvero necessità di aumentare la capacità di memorizzazione in riferimento agli esami universitari che state affrontando. Queste tecniche si riveleranno molto utili sul momento ed inoltre contribuiranno a porre le fondamenta di un corretto apprendimento e mantenimento delle informazioni – utilissimo anche quando il percorso universitario sarà finito.

Per imparare a rimanere concentrati più a lungo, segnaliamo alcuni esercizi pratici:

La tecnica del pomodoro

Questo esercizio per la mente prende il nome da un timer da cucina a forma proprio di pomodoro. La tecnica – sviluppata da un italiano – consiste nel programmare un timer ad intervalli di tempo sempre più lunghi, con delle piccole pause tra l’uno e l’altro.

In questi lassi di tempo occorre concentrarsi del tutto sui libri e sullo studio, imponendosi nessuna distrazione. La pausa contribuirà a far respirare il cervello e l’esercizio permetterà al cervello di concentrarsi per un tempo sempre più lungo.

Il cervello – in questo caso – lavora come un vero e proprio muscolo che, se allenato, riesce a migliorare nettamente le sue performance anche in merito a come memorizzare.

La tecnica della tartaruga

Per riuscire ad aumentare la concentrazione è altrettanto importante avere perfetta consapevolezza di ciò che si vuole raggiungere sia in termini di mole di studio che di prospettive di vita.

La tartaruga è un feticcio che può aiutare a sensibilizzare i giovani sulle priorità: va posizionata, infatti, su quello che sarà l’oiggetto a cui ci si potrà dedicare dopo aver concluso lo studio (lo smartphone, ad esempio).

Una volta concluso il materiale di studio che ci si è imposti di apprendere quel giorno  non ci si potrà permettere di interrompere lo studio e raggoiungere la tartaruga.

Esercitarsi sulle priorità è un modo per sviluppare il senso di concentrazione e l’importanza che una corretta memorizzazione ha sia per il futuro universitario sia per la sviluppare quella benefica sensazione di soddisfazione che si raggiungerà al termine dello studio.

Eliminazione pratica delle distrazioni

E se tutto ciò ancora non basta, è arrivato il momento di liberarsi dalle distrazioni… nel vero e proprio senso della parola: smartphone staccato, musica assente, divieto di essere disturbati da genitori o fratelli, wireless staccata.

Vi renderete conto che non avere queste utilities e ricercare il silenzio sarà il modo migliore per concentrarsi e far affluire le informazioni nel cervello più facilmente ed in maniera duratura.

Aiutare la memoria aiutando il fisico: ecco come

Infine, un breve excursus va fatto in riferimento agli alimenti utili per migliorare l’apprendimento e sviluppare la memoria. Come prima cosa lo staff della Unicusano di Siracusa segnala la frutta secca tra i cibi per migliorare lo studio.

Infatti, mandorle, noci e affini sono alimenti che riescono a rigenerare davvero il cervello, permettendogli di lavorare a pieno regime. Nello specifico, la frutta secca è una miniera di vitamina E, vitamine del gruppo B e preziosi sali minerali quali magnesio, calcio, fosforo e ferro; inoltre l’olio che vi si trova è fondamentale per stimolare una corretta attività cerebrale.

La vitamina B12, in particolare, è implicata nella preservazione delle cellule neuronali e la B1 favorisce la produzione di energia indispensabile per i processi di memorizzazione e cognitivi.

Ma non solo mangiando, lo studio universitario si aiuta anche… dormendo. Proprio così: un riposo corretto contribuisce a far ricaricare il cervello e a far sedimentare le informazioni accumulate nel corso della giornata di studio. Per rendere possibile ciò, comunque, è bene non esagerare con le nuove nozioni prima di andare a dormire bensì fare solo un ripasso leggero di quanto appreso.

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