Curare l’alimentazione degli studenti universitari, i consigli di Unicusano

Lo staff dell’Università Niccolò Cusano di Siracusa, in vista delle imminenti festività natalizie, vuole fornire un piccolo vademecum su come curare l’alimentazione degli studenti universitari.

Curare l'alimentazione degli studenti universitari

Questo, infatti, è un periodo dell’anno in cui si tende ad esagerare con il cibo mentre dovrebbe essere considerato maggiormente come un momento di transizione e preparazione psicologica e fisica agli esami di gennaio e alla ripresa delle lezioni.

È questo il motivo per cui, pur concedendosi qualche sfizio in occasione del pranzo di Natale e del cenone di Capodanno, è bene non abusare.

Infatti, curare l’alimentazione degli studenti universitari è importante per curarne il benessere.

Un fisico tonico e in forma e una mente sgombra dall’eccessivo stimolo degli zuccheri sono il miglior modo per affrontare al meglio gli esami e lo stress universitario in genere.

Ma quali sono le regole da seguire per curare l’alimentazione degli studenti universitari? Lo staff dell’Università online Niccolò Cusano di Siracusa ha voluto fornire alcuni preziosi consigli sulla dieta da seguire (anche durante le vacanze di Natale!).

4 consigli per curare l’alimentazione degli studenti universitari

La giornata di un universitario è caratterizzata da cinque momenti da dedicare al cibo (colazione, spuntino, pranzo, merenda, cena) e per ognuno di questi è bene seguire delle semplici regole. Vediamo insieme i consigli forniti dallo staff dell’Università online Niccolò Cusano…

Non saltare mai la colazione

La colazione è il primo e principale pasto della giornata: serve a dare la carica necessaria per affrontare la giornata e per questo non va mai dimenticata quando si tratta di curare l’alimentazione degli studenti universitari.

Nello specifico, è bene sedersi per qualche minuto, sorseggiare un succo d’arancia o un bicchiere di latte macchiato, accompagnando il tutto con un frutto e qualche biscotto.

Via libera anche a dolci fatti in casa come il classico ciambellone della nonna. Sotto Natale, ma solo qualche volta, è possibile anche concedersi il lusso di immergere nella tazza di latte caldo una fetta di panettone o pandoro.

Spuntini: occhio alla qualità

A metà mattina e metà pomeriggio è buona norma fermarsi qualche minuto e concedersi uno spuntino.

I cibi migliori per questi “break” sono la frutta o uno yogurt magro. Assolutamente vietati gli snack da macchinetta come merendine confezionate o cracker eccessivamente salati.

Gli spuntini sono fondamentali per mantenere “acceso” il cervello
in modo tale da tenere alto il livello di concentrazione.

Unico sfizio: un quadratino di cioccolata extra fondente.

Pranzo: via libera alla dieta mediterranea

Il pasto centrale della giornata non deve essere eccessivamente pesante e, soprattutto, è bene scegliere alimenti di facile digestione.

È buona norma optare per una pasta ben condita abbinata a una carne ai ferri accompagnata da verdure cotte oppure un’insalatona.

Considerando che durante il pomeriggio si dovrà continuare a studiare, è importante non “sovraccaricarsi” di cibo. Mangiare troppo, infatti, porta un senso di pesantezza, stanchezza e debolezza che – certamente – non favorisce lo studio.

Cena: meglio non esagerare

La cena va considerata come un pasto importante, assolutamente da non saltare. Evitare di mangiare a cena crea solo uno squilibrio a livello di metabolismo.

Saltare la cena, infatti – spiega lo staff dell’Università online Niccolò Cusano di Siracusa – non è un modo per dimagrire, anzi! Il rallentamento del metabolismo provocato dal digiuno porta ad un perdita della massa magra e ad un accumularsi di massa grassa.

Inoltre, saltare la cena può portare i sintomi classici del digiuno quali stanchezza e debolezza.

È anche opportuno ricordare che con l’arrivo della sera, il metabolismo ha un rallentamento naturale, in quanto il corpo si prepara al riposo notturno.

Mangiare troppo nelle ore serali porta naturalmente il corpo a trasformare tutto il cibo in “scorta”, quindi in riserve adipose.

Acqua: almeno 1,5 o 2 litri al giorno

Infine, per curare l’alimentazione degli studenti universitari è bene ricordare che bere almeno 2 litri d’acqua al giorno contribuisce ad eliminare le tossine dagli organi vitali e a favorire il trasporto dei nutrienti verso le cellule.

La carenza d’acqua, anche se non procura effetti visibili sul momento, può causare disidratazione, una condizione che non permette al corpo di funzionare regolarmente. Anche uno stato di disidratazione leggero può causare affaticamento e senso di stanchezza e, per questo, pregiudicare la concentrazione e l’efficacia dello studio.

Inoltre, bere acqua aiuta a regolare lo stimolo dell’appetito e a favorire il senso di sazietà, allontanando il senso di fame e portando alla riduzione di porzioni di cibo troppo abbondanti.

In ultimo, è importante ricordare che basta un bicchiere d’acqua per migliorare la concentrazione.

Infatti, bere un bicchiere d’acqua prima di affrontare una sessione di studio, permette al cervello di ricaricarsi e di migliorare le nostre capacità cognitive, rendendo più concentrati e attenti. Le necessità idriche del cervello non sono assolutamente da sottovalutare!

Buon appetito a tutti!

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