Come utilizzare le mappe mnemoniche per studiare

Cosa sono e come si utilizzano le mappe mnemoniche per studiare? Che significa mnemonica? Ne hai sentito parlare, ma non sai di cosa si tratta?

Se sei alla ricerca di consigli utili per migliorare il tuo metodo di studio, stai leggendo l’articolo giusto per te. Nei prossimi paragrafi, lo staff dell’Università online Niccolò Cusano di Siracusa ti spiegherà cosa sono le mappe mnemoniche e come usarle nello studio.

L’argomento ti interessa? Bene! Allora non perdiamo altro tempo e iniziamo subito.

Memoria e mnemotecniche

Prima di vedere nel dettaglio come utilizzare le mappe mnemoniche per studiare, pensiamo sia opportuno fare chiarezza sull’argomento, partendo da alcune definizioni di base.

Partiamo dunque dal concetto di memoria.

La memoria può essere definita come una sorta di hard disk della nostra mente. Ed ancora un enorme magazzino all’interno del quale un soggetto umano conserva tracce di vita. Grazie a queste tracce di esperienza passata, l’individuo riesce ad affrontare situazioni di vita presente e futura. Esistono due tipologie di memoria:

  • MBT – memoria a breve termine
  • MLT – memoria a lungo termine

Vediamo brevemente la differenza.

La memoria a breve termine contiene le informazioni per un periodo molto breve, stimato in una decina di secondi. Passato questo breve intervallo di tempo, la traccia sparisce, a meno che non venga consolidata nella memoria a lungo termine con strategie comportamentali.

Al contrario, la memoria a lungo termine è una specie di archivio illimitato. Qui sono conservate tutte le esperienze e conoscenze acquisite nel corso della vita e quelle che corrispondono al nostro carattere. Nella MLT le informazioni vengono fissate utilizzando colori, immagini, emozioni ed associazioni.

Le tecniche cosiddette mnemoniche hanno a che fare proprio con la memoria e con la capacità quindi di memorizzare concetti e nozioni. Potremmo dire quindi che le mappe mnemoniche sono mappe della memoria che, se sfruttate per lo studio, possono dare grandi risultati. Ora che abbiamo capito qualcosa di più sul concetto di memoria, entriamo nel vivo della nostra guida all’uso delle mappe mnemoniche.

mappe mnemoniche per studiare ragazza

Mappe mnemoniche per studiare: come usarle correttamente

Come si crea una mappa mnemonica? A cosa serve? Qual è la differenza rispetto alle mappe mentali?

La mappa mnemonica è una mappa che serve per essere memorizzata e, rispetto alle mappe mentali, viene memorizzata con la tecnica del palazzo della memoria.

Al contrario, le mappe mentali presuppongono una memorizzazione visiva e vengono costruite per essere memorizzate tramite associazioni appunto visive e creative. La mappa mentale infatti viene disegnata con un approccio associazionista: si parte da un elemento centrale cui si agganciano nuovi elementi verso l’esterno della struttura. La struttura di cui parliamo è una struttura ad albero, dal centro verso l’esterno. Ogni elemento ha sempre e solo un antecedente cui è collegato dal cosiddetto ramo.

Le mappe mnemoniche sono diverse anche dai tanto utilizzati schemi a cascata, ovvero schemi che consentono di ricordare in modo veloce ciò che stiamo studiando. L’esempio più semplice e diffuso di schema a cascata è l’indice di un libro. Come puoi intuire, lo schema a cascata si basa una struttura gerarchica tra concetti principali e concetti secondari.

Qual è dunque la differenza con le mappe mnemoniche? Cos’è il palazzo della memoria?

Mappe mnemoniche e palazzo della memoria

Vediamo finalmente cos’è il palazzo della memoria su cui si basano le mappe mnemoniche.

Il palazzo della memoria (detto anche tecnica dei loci da locus – luoghi) è una mnemotecnica antichissima, di oltre 2000 anni. Si tratta di uno dei metodi di memorizzazione più efficaci che ti consente di memorizzare un’informazione rapidamente e fissarla per sempre.

Come funziona il palazzo della memoria?

Ecco tre regole da seguire:

  1. trasformare le informazioni da ricordare in immagini
  2. legare le immagini a delle storie
  3. posizionare queste storie in luoghi immaginari

In pratica si tratta di un metodo per migliorare la memoria che utilizza la visualizzazione di elementi per ricordare e organizzare le informazioni.

Facciamo un esempio pratico. Immaginiamo un luogo a noi familiare come la propria casa e contiamo quante stanze ci sono, ad esempio 5. A questo punto scegliamo un verso di percorrenza che dovrà rimanere sempre lo stesso e in base a questo verso troviamo:

  1. cucina
  2. salotto
  3. camera
  4. bagno
  5. studio

Ogni stanza rappresenta una tappa del tuo palazzo della memoria, dedicata ad un argomento da ricordare.

Ora scegli un oggetto per ogni stanza, che siano molto diversi tra loro. Questi 5 oggetti saranno i tuoi 5 loci (luoghi), ad esempio:

  1. frigorifero
  2. divano
  3. televisore
  4. doccia
  5. scrivania

A questo punto dovrai legare i 5 loci alle parole chiave e concetti da memorizzare secondo il principio del paradosso – azione – vivido. Crea cioè immagini assurde con gli oggetti scelti che compiono azioni e inserisci un elemento che renda vivida la scena ai tuoi occhi.

Sei curioso di creare il tuo primo palazzo della memoria? Ricorda che si tratta di uno strumento molto potente e non sempre facile da usare, ma vedrai che con la giusta pratica, anche tu potrai farlo. Nel frattempo leggi anche come studiare con gli schemi.

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