Poeti italiani del 900: una breve storia

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Scrivere ti ha sempre affascinato e ogni tanto ti lasci trasportare dalla tua vena poetica buttando giù qualche verso? Nel tuo gruppo di amici sei quello incaricato alle dediche per i bigliettini di auguri? Allora sei nel posto giusto. Lo staff dell’Università online Niccolò Cusano di Siracusa ha pensato infatti di realizzare una guida per farti conoscere meglio i poeti italiani del 900.

In particolare, cercheremo di ricostruire una breve storia della poesia del 900 nella quale individueremo due grandi fasi: dalla fine dell’800 al Secondo Conflitto Mondiale e dalla seconda metà del 900 alla fine del secolo. Non mancheranno citazioni di scrittori del 900 che hanno lasciato il segno.

Poesia italiana del 900: un secolo assai controverso

Dal punto di vista della letteratura e quindi anche della poesia, il 900 ha rappresentato un periodo controverso. Gli stessi critici hanno pareri diversi rispetto alla nascita di questo secolo letterario. L’aspetto su cui sono tutti d’accordo è il fatto che il 900 si è dimostrato un periodo segnato da una profonda crisi storica, economica e sociale.

In questo scenario, a dominare sono soprattutto il tema dell’Io che ritroveremo in particolare nella poesia intimistica di Giovanni Pascoli o nell’estetismo di Gabriele D’Annunzio e la rappresentazione di una realtà caotica e contraddittoria, in cui si analizzano gli aspetti interiori della natura umana.

I poeti italiani del 900 raccontano, attraverso le loro poesie i loro romanzi, le problematiche della vita quotidiana offrendo una panoramica generale del cosiddetto “secolo breve”.

Sotto l’influenza del Decadentismo di fine 800 e inizi 900, la poesia assume il compito di sperimentare nuovi linguaggi, evocativi e simbolici.
In Italia, i grandi protagonisti di questo primo rinnovamento delle forme e dei tempi poetici sono proprio i già citati Gabriele D’Annunzio e Giovanni Pascoli.
Entrambi risentono ancora molto della centralità dell’io-poeta ottocentesco. Saranno i poeti successivi del 900 a mettere in dubbio la centralità dell’io.

Poeti italiani del 900: la poesia ermetica

Poeti e scrittori italiani vissuti a cavallo tra l’800 ed il 900, come Giuseppe Ungaretti ed Eugenio Montale, inaugurano la stagione dell’Ermetismo, corrente letteraria che si sviluppa a Firenze negli anni Trenta, grazie soprattutto a figure come Salvatore Quasimodo, Alfonso Gatto, Mario Luzi e Vittorio Sereni.

Con la poesia ermetica indichiamo quei poeti il cui linguaggio risulta ermetico, difficile. L’Ermetismo non parla di ciò che è quotidiano, ma racconta ciò che è profondo. Il poeta mette in versi il contatto drammatico dello scrittore con la realtà e utilizza una poesia densa di espressioni analogiche e simboliche, di difficile interpretazione.

Gran parte della poesia italiana del XX secolo, almeno fino alla Seconda Guerra Mondiale, è caratterizzata quindi da un linguaggio fatto di simboli, analogie e allusioni di difficile comprensione. Tutto si muove all’interno di un sistema chiuso ed autonomo non più pensato per il largo pubblico.

Solo dopo il 1945, la tendenza ermetica comincia ad essere superata e si torna a parlare di vita sociale e politica.

Chiudiamo la fase dell’Ermetismo con un esempio di poesia ermetica attraverso i versi di Giuseppe Ungaretti con la poesia “Veglia”, scritta al fronte l’antivigilia di Natale del 1915. Qui Ungaretti racconta la realtà della guerra e la crudeltà della battaglia, con un finale non scontato: la riscoperta dell’amore per la vita che nasce dalla morte.

Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore.

Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita.

La poesia italiana moderna

La poesia italiana del secondo 900 è stata segnata da un profondo impegno etico e civile. Dopo le esperienze dei due conflitti, si sono distinti su questo fronte, personaggi quali Pier Paolo Pasolini, Edoardo Sanguineti, Andrea Zanzotto, Salvatore Quasimodo, e figure meno note come Dario Bellezza, Paolo Volponi, Giuseppe Giudici.

Oltre alle tanti voci maschili, ricordiamo i versi di una donna, Alda Merini, poetessa amata da un pubblico vasto per le sue poesie segnate dalle esperienze di vita. Una delle più grandi poetesse e scrittrici del 900, Alda Merini ha saputo raccontare il suo mondo interiore con uno stile limpido ed incisivo.

Vogliamo ricordare questa fase della poesia italiana moderna con la sua poesia Ieri sera era amore.

Ieri sera era amore,
io e te nella vita
fuggitivi e fuggiaschi
con un bacio e una bocca
come in un quadro astratto:
io e te innamorati
stupendamente accanto.
Io ti ho gemmato e l’ho detto:
ma questa mia emozione
si è spenta nelle parole.

Poeti italiani del 900: tre caratteristiche principali

Ora che abbiamo percorso velocemente il 900 dal punto di vista letterario, siamo in grado di sintetizzare questo controverso secolo in tre caratteristiche principali:

  • frattura con la poesia tradizionale ottocentesca, a favore di un verso libero e di una poesia carica di energia, anche a costo di un’oscurità espressiva
  • esaltazione del sentimento tragico dell’esistenza umana e affermazione dei valori umani
  • ridimensionamento del ruolo del poeta che diviene testimone del dolore del mondo

La tua vena poetica è stata risvegliata? C’è qualche poeta, tra quelli citati, che ti piacerebbe riscoprire? Prima di lasciarti, vogliamo suggerirti di leggere anche il nostro approfondimento sui 5 filosofi del novecento da ricordare.

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